Maggio 2020

Mi chiamo Davide, ho 24 anni.

Nella mia vita ho realizzato il Signore come un Dio vivente e voglio raccontare cosa ha fatto nella mia vita, come l’ho conosciuto in maniera personale e concreta.

Posso dire innanzitutto di essere nato in una famiglia avente solo alcuni membri credenti; mia madre mi portava fin da quando ero piccolo in una chiesa evangelica, per questo fin dalla mia infanzia ho avuto contatto con le conoscenze che riguardano il Signore.
Tuttavia, crescendo, ho basato la mia vita su tre fattori che hanno costituito la mia condotta per molti anni.


Il primo di essi era la mia ipocrisia: nei momenti che passavo in chiesa mi comportavo come il bravo credente, la brava persona, mentre in tutti gli altri contesti mi mostravo per quello che ero realmente. Per fare un esempio, più di una volta ho offeso gravemente e gratuitamente delle persone che non mi avevano fatto alcun torto.

Passando al secondo fattore, ero dipendente dalla pornografia e lo sono stato per molto tempo, durante il quale questa dipendenza diventò così forte da portarmi a pagare con soldi non miei i contenuti che volevo; ho dovuto cercare da altre persone il denaro che mi serviva, in quanto a quei tempi ero ancora adolescente ed andavo ancora a scuola; pertanto, mentendo, li ottenni da mia madre.

L’ultimo fattore consisteva nel fatto che, alla luce di tutto ciò, pensavo che la mia vita, tutto sommato, andasse bene così, anzi, pretendevo di essere comunque un bravo ragazzo; un ragazzo che, anche quando non era così, doveva a prescindere essere nel bene.

Durante la mia adolescenza accadde qualcosa che sconvolse la mia vita: mentre ero in vacanza caddi in depressione, versai in una vera e propria condizione patologica. Il mio appetito calò terribilmente fino a farmi rifiutare i cibi che preferivo; lo scarso appetito era anche aggravato dall’ansia inspiegabile che provavo; avevo smesso quasi del tutto di parlare e volevo solo dormire poiché solo questo riusciva a placare il dolore. C’erano due pensieri in particolare che mi facevano del male: il pensiero che non sarei mai guarito, che non sarei mai potuto essere quello di prima ed il fatto di sentirmi come se Dio non mi ascoltasse più.

Essendo stato fin da piccolo a contatto con le realtà che riguardavano Dio, ero abituato a rivolgergli delle parole, tuttavia durante la depressione non riuscivo, anzi, sentivo come se si fosse sollevato un muro tra me ed il Signore, un muro che più tentavo di superare, più mi sentivo male.

Arrivò un giorno in cui mentre ero solo nella casa di villeggiatura, cercai un modo per distrarmi dal dolore che provavo ma anche tentando di fare delle cose che mi piacevano non trovavo alcun sollievo; fu così che senza più risorse per combattere la mia condizione, scoppiai a piangere e cominciai a cantare.

Il Signore mi fece grazia di imparare a memoria un cantico le cui parole narrano di ciò che è descritto nella Bibbia. Questo cantico parlava di un Gesù che ama il peccatore e nella Bibbia è scritto che Gesù è venuto sulla terra proprio per i peccatori, per cercare e per salvare ciò che era perduto, per riconciliare con Dio tutti coloro che non sono riconciliati con Lui; parlava di un Gesù che salva dal male e dal dolore ed io provavo parecchio dolore in quel periodo ma nella Bibbia, nel libro di Isaia, al capitolo 53 è scritto che Gesù si era caricato dei nostri dolori; com’è ancora scritto nella Bibbia, quel cantico parlava di un Gesù che aveva dato la Sua vita per me e che appartenevo a Lui.


Chiaramente non si guarisce dalla depressione cantando, ma è Gesù che libera, tuttavia vi è la necessità di mettere la propria fiducia in ciò che dice la Scrittura, nelle parole e nell’opera di Gesù per la propria vita per ottenere liberazione; ciò fu quello che successe a me: misi la mia fiducia in ciò che dicevo e lo applicai alla mia vita, da quel momento non fui più lo stesso. Tornai a casa guarito dalla depressione e da quel momento Dio si fece conoscere nella mia vita come un Dio vivente, che interagisce con l’uomo e realizzai che la Sua Parola è verità.

Dio non è solo un concetto astratto, qualcosa di lontano, di ignoto o di incerto ma è un Dio vivente, il quale mi ha dimostrato anche di avere la capacità di liberare, in quanto mi liberò dalla depressione e anche dalla pornografia, da quest’ultima attraverso un processo protratto nel tempo; processo che toccò la mia vita anche dopo che sperimentai il Signore ma Lui, mostrando il Suo amore eterno, la Sua misericordia, la Sua pazienza, il Suo perdono e la Sua potenza, nonostante ogni caduta mi mise in libertà. Voglio lasciarti un messaggio: Gesù ti ama, può liberarti da qualunque condizione che ti tiene schiavo o ti crea dolore e solo Gesù può darti la pace che non stai trovando da nessuna parte in questo mondo, una pace in grado di soddisfare il bisogno più intenso e più impellente.

Se in questo momento sei legato da una dipendenza, Gesù può liberarti e vuole farlo. Gesù dice nella Bibbia che se Lui ci farà liberi, saremo veramente liberi e che ogni potere gli è stato dato in cielo e sulla terra. Gesù lo fa per grazia, non perché possiamo fare qualcosa di particolare per meritarlo; nella Bibbia è scritto che siamo tutti peccatori ma è per grazia, se mettiamo la nostra fiducia in Cristo Gesù che possiamo sperimentare il Suo perdono e la Sua liberazione; per la stessa fede in Cristo possiamo avere relazione con Dio e godere delle Sue benedizioni.

Il mio invito è che tu oggi stesso metta la tua fiducia nel Figlio di Dio, Cristo Gesù, nella Sua Parola e nel Suo sacrificio operato per te al Calvario.

Che tu possa affidare oggi stesso la tua vita a Lui.

Dio ti benedica.

Davide